L'assessorato alla Cultura del Comune dedica a Claudia Cardinale una rassegna di film rari e capolavori. Fino al 30 maggio alla sala Trevi. L'attrice: "La mia forza? Sono sempre stata me stessa"
Un'occasione da non perdere per tutti i fan di Claudia Cardinale: da oggi fino al 30 maggio, l'assessorato alla cultura del Comune insieme al Centro sperimentale di Cinematografia e alla Cineteca Nazionale dedica all'attrice una rassegna di film rari e capolavori di cui fu protagonista.
La rassegna, che avrà luogo nella sala Trevi/Alberto Sordi arriva dopo che anche Spagna, Portogallo e Francia avevano già dedicato all'attrice una retrospettiva dei suoi film più belli.
Per l'occasione, la Cardinale racconta se stessa, dagli esordi in cui era "timidissima, chiusa, non parlavo mai", fino a quando qualcuno non la nota per strada. "Non so perché mi proponevano ruoli cinematografici, forse perché ero telegenica, in realtà io volevo fare l'esploratrice - dice - sono sempre stata molto sportiva e amante della natura". E poi arrivano i primi esperimenti con la macchina cinematografica: il primo ruolo a 15 anni, un documentario in cui era velata come una musulmana, poi in un film con Omar Sharif.
''Se sono qui, se sono durata piu' di 45 anni e duro ancora oggi e' perche' sono una donna forte e con i piedi per terra", ha detto l'attrice in un'intervista, spiegando fra l'altro che uno dei segreti della sua bravura è essere diretta da un bravo regista: ''per me e' importante essere diretta da una persona che stimo e che mi stimoli a fare bene - ha spiegato - e ho sempre scelto, ho rifiutato per questo tanti film".
Nonostante l'età, la Cardinale si mostra molto sicura di sé, e della sua inconfutabile bellezza: ''Non mi sono mai rifatta, non mi importa niente del tempo che passa, non vivo nel passato, nei ricordi. Per me chi si rifa' sta male dentro, vuol dire che non si accetta" - ha detto - ''e non mi sono neanche mai spogliata in un film, non ho mai venduto il mio corpo, eppure me lo hanno chiesto in tanti''.
Infine, un omaggio alla sua nazionalità "trasversale", mai rinnegata nelle sue diverse componenti. ''Sono italiana di nazionalita', francese di cultura e di radici tunisine e africane'', dice l'attrice, che comunque già anni fa scelse la Francia e Parigi. "Lo abbiamo deciso insieme a mio marito, perché volevamo che nostra figlia fosse bilingue, è l'unico motivo per cui ce ne siamo andati".
L'ultima passione di questa donna inarrestabile è e' il teatro: sarà a Parigi con una piece di Tennesse Williams e in Italia (forse anche dal Papa) con 'Processo a Gesu'' di Diego Fabbri diretta da Squitieri.
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